Coppa del Piave dal 1949 al 1994

La Coppa del Piave si può identificare come l’evento motoristico di maggior rilevanza per i piloti della Squadra Treviso, poi Scuderia Piave, quindi Piave Jolly Club e non solo…                    

Da quando venne ideata ed organizzata per la prima volta nel 1949 dall’Automobile Club di Treviso, le testimonianze raccontano che in un confronto di successo tra varie prove rette dalla formula della regolarità e la considerazione per il fattore difficoltà del percorso su cui si sviluppava, quest’ultimo aveva una posizione di rilievo per aver portato i concorrenti su erte strade in salita, imponendo anche difficili tratti di percorso in discesa su strada ghiacciata e pericolosa. Dunque il fattore agonistico, rappresentato dal rispetto delle medie con lo spauracchio del controllo segreto, veniva integrato dal superamento di non poche difficoltà evidenziando le doti di guida dei partecipanti attraverso gli oltre 200 km del tracciato che percorreva strade polverose e difficili. Il successo della formula di gara, opera dell’allora Presidente della Commissione Sportiva dr. Cesco Van den Borre, era avallato dai quaranta partecipanti che giungevano anche da fuori provincia.

L’edizione N. 1 segna la vittoria di Garbuio su FIAT e poco si sa di quel primato ma tale fu e resta negli annali come primo di una lunga storia destinata a non finire, grazie agli sforzi di chi la organizza ancora oggi e ne tiene vive le gesta.

Tra i concorrenti che tagliano il traguardo nelle prime edizioni ricordiamo alcuni noti trevigiani: Gio Batta Cavarzerani (FIAT 1100), i tre fratelli Monti, Bianca (FIAT 500 C), Giorgio (FIAT 500 C), Sergio (Lancia Aprilia), Enrico Pini (FIAT 500 C), Luigi Salice (FIAT 500 B), Cesco Van den Borre (FIAT 500 C).  

E fin dalla seconda edizione 1950, vinta da Gianni Dal Balcon (FIAT 500 A) (vincitore anche della classe fino a 750cc), seguito da Brandolino Brandolini d’Adda (FIAT 500 C)e, alla guida di un modello di vettura uguale, Cesco van Den Borre, Squadra Treviso iscrive quattro gruppi di piloti, conquistando l’oro con Squadra Treviso 2, l’argento con Squadra Treviso 3 e giungendo al sesto e settimo posto con Squadra Treviso 1 e Squadra Treviso 4.

Viene la 3° edizione di regolarità nel 1954, organizzata con l’Ente di Promozione turistica, segno che le quattro ruote veloci si abbinava già allora (nonostante l’opposizione di quanti non sopportavano prove speciali e ricognizioni del percorso nei giorni e nelle notti precedenti) un concetto di promozione del territorio unito alla capacità di richiamare nella Marca, grazie alla gara, gente da tutto il Veneto.

L’anno dopo si aggiudica la vittoria Mario Cremonese, alfiere della scuderia Cangrande di Verona, primo su 104 partenti, alla guida di una FIAT 103, al traguardo con un solo quinto di penalizzazione rilevato (narrano le cronache) negli ultimi 500 metri, costretto come gli altri a marciare alla media fissa di 45 km orari con l’insidia del controllo segreto nel tratto Pederobba-Possagno. Tra gli iscritti Stochino, Wiel, Bonemazzi, Dubini e Manavello.

Occorre fare un balzo in avanti di 11 anni, nel 1966 per raccontare dell’edizione numero 5 valida per il Campionato Nazionale “Regolarità Sprint”. Si mobilitano molti appassionati di casa nostra e non solo: Pittini, Colombo, Botter, Gusso, Calore, Sandri, Danieletto e Benetti.

Al via anche Mannucci, un nome del quale il grande automobilismo italiano avrebbe parlato moltissimo assieme a Munari. Nell’albo d’oro si affaccia in quell’anno un altro nome destinato a segnare, per classe e numero di gare vinte in carriera, in maniera indelebile la storia dell’automobilismo trevigiano, quello di Pietro Polese che si aggiudica alla guida della R8 Gordini una gara in cui invano oltre cento avversaricercano di contrastarne il primato. Sulle fiancate compaiono i simboli della Scuderia Piave.

Le cronache ci raccontano la combattuta Coppa del Piave del 1968, la 6° edizione, con l’eccezionale partecipazione del Campione Italiano Arnando Cavallari su Lancia Fulvia HFR tallonato per tutta la gara da Pietro Polese su Renault Gordini che all’ultima PS Montello fa registrare il miglior tempo e giunge secondo assoluto e vincitore di classe insieme ad altri piloti della Scuderia Piave, tra i quali, vincitori di classe, Giuliano Altoè (Simca 1100 GLS), la rivelazione Francesco Svizzero (Innocenti Mini Cooper) e Amedeo Francescon (FIAT 850 coupè). Terzo di categoria Giancarlo Boscolo (Simca 1000). 

Il percorso prevede le prove di Ca’ Mostacin, Monte Tomba e Montello da ripetersi due volte con partenza ed arrivo a Treviso.     

Alle ore 23:00 di sabato 25 ottobre 1969 il Vice-Sindaco col. Curci da il via ai 108 concorrenti della settima edizione, da Treviso in Viale d’Alviano gremito di folla.

Due le grandi novità che caratterizzano la gara; la prima, lo svolgimento avviene di notte; infatti, l’arrivo è previsto per domenica 26 ottobre tra le ore 5:00 e le ore 7:00. L’altra novità, importante sul piano organizzativo e della sicurezza, consiste nella collaborazione con l’Associazione Radioamatori Italiani che garantiscono i collegamenti tra le nove stazioni radio posizionate nei punti più difficili del percorso e la capomaglia installata presso l’AC Treviso sede della direzione gara.

Il percorso di oltre 270 km prevede 16 CO, 6 CT e 6 PS di cui due da ripetere due volte: Montello-Presa 11, Monte Tomba, Madean, Montello-Presa 13. In palio un montepremi di Lire 800.000 oltre ai premi d’onore.                         

I piloti della Scuderia Piave, Pietro Polese, neo Campione Italiano Regolarità Sprint, e Bruno Benetti su Renault Gordini si scatenano e vanno subito in testa ma dopo Monte Tomba, Benetti si ritira per noie meccaniche. Polese viene attardato da due forature e consente a Luigi Innocente su Lancia Fulvia HF di occupare meritatamente la piazza d’onore. Ottimi risultati degli altri alfieri della scuderia trevigiana: primi di classe per Ezio Morellato (Innocenti Mini Cooper) e Antonio Riva (FIAT 850 coupè), secondo per Gianpietro Curtolo (Alfa Romeo Giulia S) e terzi per Giancarlo Gusso (FIAT 124 Sport) e Giovanni Ostani (FIAT 850 Sport coupè). Positivi i riscontri per Luigi Roberto (FIAT 850 Sport coupè) e Pierre Mermoud (FIAT 850 coupè). Grazie ai piazzamenti di Curtolo, Polese e Gusso la Scuderia Piave giunge seconda nella classifica riservata alle squadre.

La gara vede al debutto Tony Fassina su Alfa Romeo 1750.

“Polese si aggiudica la VIII Coppa del Piave” – il titolo dell’articolo apparso sul notiziario Autoclubtreviso, Agosto 1970“Polese è stato la inafferrabile volpe azzurra alla quale la muta di almeno undici segugi, ottimamente addestrati, ha dato una spietata caccia lungo tutto il percorso senza mai avvicinarlo”; e tra questi, Bruno Benetti, “Giampietro”, “Giampaolo”, Tony Fassina, Luigi Innocente, Leo Pittoni, Fulvio Bacchelli.  

La manifestazione valida per il Trofeo Nazionale Regolarità Sprint, Campionato Triveneto Regolarità Sprint, Campionato Sociale della Scuderia Piave e il Campionato della Federazione Italiana Scuderie Automobilistiche, si conferma in notturna dopo il successo dell’edizione 1969 e prende la partenza il 18 luglio alle ore 22 da Viale d’Alviano a Treviso. 280 km la lunghezza del percorso con 17 CO, 2 CT, 6 PS (Ca’ Mostaccin, Monte Tomba, Montello-Presa 13, Madean, Monte Tomba da Alano, Semonzo). Premi d’onore,  buoni benzina e premi in denaro per oltre Lire 800.000 ai vincitori.

La Scuderia Piave si aggiudica il secondo e terzo posto della speciale classifica con Pietro Polese (R8 Gordini), “Giampietro” (Porsche 911), “EffeCi” (R8 Gordini), Squadra A, Ezio Morellato (R8 Gordini), Nico Negretti (Lancia Fulvia HF 1.3), Amedeo Francescon (R8 Gordini), Squadra B. Al Jolly Club il primo posto con Bruno Benetti (Lancia Fulvia 1.6), “Giampaolo” (Lancia Fulvia 1.6), Luigi Innocente (Lancia Fulvia HF 1.6), preludio della futura joint-venture. Inoltre, a rappresentare la scuderia di Treviso, Anselmo Limiti e Giuseppe Ramanzini.

Nel 1972 cambia il nome della gara ma non il risultato, sempre vincitore assoluto un equipaggio della Scuderia Piave anzi Piave Jolly Club: Francesco Svizzero-Diana Morellato su Opel Ascona che insieme a Bepi Augustin-Gianni Strametto (10° assoluti) e Giancarlo Gusso-Adriano Brugnera (14° assoluti) monopolizzano i primi tre posti del Gruppo 1 classe D e fanno conquistare il primo posto della classifica riservata alla Scuderie.

La “Coppa delle Due Province” valida per il Campionato Triveneto di Regolarità Sprint e organizzata dagli Automobile Club Treviso e Vicenza, prende il via in notturna il 7 ottobre da Viale d’Alviano a Treviso con 96 concorrenti che attraverso le 6 PS (Montello, Madean, Monte Tomba, Valstagna, Posina, Gabiola) giungono in 53 all’arrivo a Recoaro 1000; ben 41 i ritirati! Le prime prove vedono Alpine A110 di “Tony”-De Marco al comando, inseguita dalla R8 Gordini di Polese e dall’Opel Ascona di Svizzero appaiati; purtroppo Polese si ritira e all’assalto della famosa prova di Valstagna l’Alpine di Tony zoppica lasciando il terreno agli avversari. Dopo il CO di Foza, Svizzero è primo in classifica e si conferma con il miglior tempo nella PS di Posina e il secondo assoluto a Gabiola, percorsi più adatti alla mole della sua Ascona.

Piave Jolly è inoltre presente in classifica assoluta con Gariboldi-Busetto (22°), Fusetti-Negretto (29° e primi di Gr. 1 classe B) Maraglino-Botter (43°), Bortoletto-Bortoletto (46°); nella classifica Esordienti Augustin-Strametto si aggiudicano il terzo posto.

La 9° Edizione si disputa nel 1975, autorizzata a titolo sperimentale dalla CSAI (oggi ACISport) costituisce la base per la regolamentazione 1976 della “nuova regolarità” che non ammetteva rallisti con esperienza, dando priorità ai neofiti del volante oppure a coloro che volevano provare il brivido della competizione con l’auto usata tutti i giorni. In 52 concludono la gara, entusiasti della formula. Vincitore assoluto Tonino Tognana, in coppia con Sergio Amaglio su Opel Ascona, che già aspira a diventare pilota per davvero. 

Tra i tanti equipaggi Piave Jolly, Fabio Zanata-Giorgio Barban (FIAT 128 Coupè) alla loro prima esperienza.

Pioggia e maltempo caratterizzano la 10° edizione del 1976, che decreta vincitore assoluto ancora un equipaggio di Piave Jolly Club, Paolo Stradiotto-Daniele Rossi su Alfasud TI. Ottimi risultati anche dagli altri portacolori della Scuderia di Treviso: Frisacco-Perissinotto (Opel Ascona) e Gasparrini-Gasparrini (FIAT 127) vincitori di Gr. 1 classe C e classe A; Gabriel-Rettore (FIAT 124 sport) e De Zen-Dal Bello (Lancia Fulvia coupè), terzi di Gr. 3 classe E e classe D; tagliano con soddisfazione il traguardo della selettiva gara Da Rin-Cogo, Ricci-Campagnol, Grelli-Barioli (tutti su FIAT 127), Van den Borre-Bianco (Autobianchi A112), Zanata-Barban (FIAT 128 coupè), Pivato-Bianchin (FIAT 128 SI), Carozzi-Sartorelli (Alfasud TI).

Siamo così giunti al 1977, 11° edizione della mitica Coppa del Piave; la manifestazione negli anni ha determinato le affermazioni di molti sportivi dell’automobilismo trevigiano che, con doti innate, raggiungono i vertici di questo sport. Tra i molti, Daniele Signori, vincitore nel 1982 del Campionato “Trofeo A112 70HP” e della speciale classifica “Under 23”.

La gara, sullo stesso percorso dell’edizione precedente con prove speciali su asfalto e su terra, si conclude con l’ultima PS disputata sulla pista di autocross di Spresiano e vede vincitore assoluto l’equipaggio Ciani-Travan (Lancia Fulvia HF), secondo assoluto Perissinotto-Carrer (Lancia Fulvia), terzo assoluto Morino-Marin (Simca Rally 2).

Andrighetti-Meneghello si aggiudicano l’edizione dell’anno successivo portando alla vittoria, alla fine di 118 Km coronati da un folto pubblico di appassionati, la Opel Gte della Patavium.

Quindici anni dopo Piave Jolly Club ispirandosi alla Coppa d’Italia (non più organizzata per la prematura scomparsa di Giulio Dubbini), nel 1994 con Francesco Capuzzo e Fabio Bisol decide di ridare vita alla Coppa del Piave, prova di Campionato Italiano Rally Auto Storiche, purtroppo ricordata più che per la vittoria di Tony-Zanchi su Lotus Elan nel rally storico e di Viaro-De Marco su Lancia Fulvia Sport Zagato nella regolarità, per un tragico incidente che impose un nuovo stop per altri due anni.